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La longevità costituisce una delle conquiste tangibili dei nostri tempi. Parallelamente all’aumento della aspettativa di vita, si è assistito e sempre più si assisterà nell’immediato futuro ad una prevalenza sempre maggiore di patologie cronico-degenerative di cui il cancro costituisce una proporzione rilevante. Negli ultimi 50 anni l’invecchiamento della popolazione italiana è stato uno dei più rapidi tra i Paesi maggiormente sviluppati e si stima che nel 2050 la quota di ultra65enni ammonterà al 35,9% della popolazione totale, con un’attesa di vita media pari a 82.5 anni.
Se da un lato l’aumento della longevità rappresenta indubbiamente una grande conquista, in quanto testimonia il crescente miglioramento delle condizioni di vita e i progressi della medicina, dall’altro potrebbe trasformarsi in una minaccia per l’immediato futuro, nel caso in cui non fosse controbilanciato da una rinnovata capacità di programmazione di opportuni, sistematici e urgenti interventi di politica sanitaria che investano la ricerca, l’assistenza e il benessere degli anziani, tenendo in considerazione l’evoluzione del concetto stesso di invecchiamento. La recente pandemia COVID ha dimostrato inoltre come la popolazione anziana sia estremamente vulnerabile a fattori epidemiologici non sempre prevedibili.
In questo panorama, la patologia oncologica, nei circa 370.000 nuovi casi di tumore che si registrano annualmente in Italia, riguarda per circa due terzi soggetti sopra i 65 anni, e circa un terzo oltre i 75 anni.
E’ chiaro che quindi l’assistenza e la cura della persona anziana ammalata di cancro costituisce una priorità e una delle più grandi sfide del sistema socio-sanitario dell’immediato prossimo futuro.
Alla luce di queste premesse, risulta evidente come l’attenzione che deve essere rivolta al paziente anziano con patologia neoplastica deve essere massima. Dalla fase diagnostica, alla fase di terapia della malattia localizzata sino alla fase della malattia avanzata è necessario ottimizzare i percorsi dei pazienti che oltre alla patologia neoplastica presentano spesso condizioni di fragilità legate alla coesistenza di altre patologie cronico-degenerative. La ricerca in oncologia geriatrica ha prodotto negli ultimi anni una serie di evidenze circa l’ottimizzazione della presa in carico e dei percorsi assistenziali al paziente oncologico anziano, il recepimento delle quali però non è stato immediato nè omogeneo sul territorio nazionale.
Nel corso di questo VIII° Congresso Nazionale di Oncologia Geriatrica, che si terrà nel Dicembre 2022 a Padova, si discuteranno gli aspetti epidemiologici, assistenziali, di ricerca e non da ultimo gli aspetti etici in Oncologia Geriatrica, attraverso un confronto tra gli stake-holders (oncologi, geriatri, chirurghi, radioterapisti, epidemiologi, ricercatori di base) con finalità sia di aggiornamento dei vari specialisti coinvolti alla luce delle nuove evidenze scientifiche, sia di condivisione che possa poi riflettersi in una ottimizzazione dei percorsi di cura nelle singole realtà.
RESPONSABILI SCIENTIFICI
Dr.ssa Vittorina Zagonel, Direttore Dipartimento di Oncologia Clinica e Sperimentale,,Direttore U.O.C. Oncologia Medica 1, IOV-IRCCS, Padova
Dr Luciani Andrea, Direttore Oncologia ASST Bergamo Ovest
CONSILIO DIRETTIVO GioGer: Presidente: Andrea Luciani; Vicepresidente: Cristina Falci; Segretario: Giuseppe Colloca; Consiglieri: Laura Biganzoli, Antonella Brunello, Lucia Fratino, Silvana Leo, Isacco Montroni, Lazzaro Repetto
ECM – ID EVENTO 1023-359099
L’Evento partecipa al programma di Educazione Continua in Medicina in modalità RES con l’accreditamento di:
Medico Chirurgo (tutte le discipline), Farmacista, Psicologo e Infermiere
OBIETTIVO FORMATIVO: Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza – profili di cura
CREDITI ASSEGNATI: 14 – N. ORE FORMATIVE: 14
CON LA SPONSORIZZAZIONE NON CONDIZIONANTE DI:
