Responsabile scientifico
Antonio Santo
Lung Unit-Oncologia Toracica
Ospedale P. Pederzoli – Pescheria Del Garda (Vr)
Presidenti del Congresso
Rossana Berardi, Antonio Santo, Francesco Schittulli
Razionale scientifico
Le neoplasie toraco-polmonari (nell’85% dei casi “Non Microcitomi”) rappresentano a tutt’oggi uno dei principali problemi sociosanitari nel nostro paese, sia per l’impatto numerico (ogni anno si registrano sul territorio nazionale oltre 44.000 nuovi casi con circa 35.000 morti, a fronte di una prevalenza superiore ai 120.000 pazienti) che per l’impatto economico sul SSN a causa degli alti costi delle terapie biologiche e dell’immunoterapia, di recente introduzione nella pratica clinica. In compenso questi nuovi farmaci nell’ultima decade, unitamente ai notevoli progressi della chirurgia toracica mininvasiva/robotica e della Radioterapia stereotassica, hanno notevolmente migliorato la storia naturale delle neoplasie polmonari, aprendo le porte della speranza a molti pazienti che fino a pochi anni fa avrebbero avuto una prognosi inesorabilmente infausta.
Questi progressi sono a tutt’oggi in continua evoluzione; basti pensare alle nuove possibilità terapeutiche per i pazienti EGFR mutati o ALK e RET traslocati oppure alle nuove applicazioni dell’immunoterapia nel setting adiuvante/neoadiuvante dei pazienti con NSCLC o nella malattia limitata dei pazienti con SCLC.
Tuttavia, i risultati sono ancora insoddisfacenti in quanto a fronte delle notevoli risorse economiche impiegate per i nuovi farmaci abbiamo osservato solo un modesto incremento della sopravvivenza a 5 anni (dal 12 al 16% negli uomini e dal 16 al 23% nelle donne). La causa di questi risultati non ottimali è legata al fatto che a tutt’oggi circa la metà dei pazienti con neoplasie toraco-polmonari, viene trattato in strutture inadeguate e per quanto concerne la profilazione biomolecolare della neoplasia e, talora, per la mancata expertise degli operatori sanitari nella gestione delle tossicità dei farmaci di ultima generazione.
Tutto questo non è più accettabile eticamente nel 2025, è fondamentale che fin dalla fase di “sospetto diagnostico di neoplasia polmonare” il paziente venga preso in carico da operatori oncopneumologici di provata esperienza, organizzati in Gruppi multidisciplinari funzionali o meglio ancora strutturali (Lung Unit), sulla scia delle Breast Unit che stanno riportando risultati eclatanti nel campo delle Neoplasie mammarie.
FONICAP e LILT stanno cercando di sensibilizzare gli operatori sanitari delle varie branche specialistiche che si occupano di neoplasie toraco-polmonari, nonché le Società Scientifiche di appartenenza, affinchè si porti avanti, congiuntamente, la richiesta di aprire un tavolo di lavoro ministeriale che apra la strada alla nascita delle “Lung Unit”, dotate di precisi requisiti di expertise, in ogni regione d’Italia in base a precise esigenze epidemiologiche.
